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Cosa prevede il MoU firmato tra Italia e Cina?

Vale la pena leggere il testo del Memorandum of Understanding firmato il 22 marzo 2019 tra il governo italiano e quello cinese.

Le premesse enunciano alcuni principi generali che enfatizzano la volontà di una “cooperazione bilaterale concreta”, richiamando alcune recenti iniziative congiunte e, soprattutto, “riconoscendo l’importanza ed i benefici derivanti da un miglioramento della connettività tra Asia ed Europa ed il ruolo che l’iniziativa “Belt and Road” può svolgere a tale riguardo”.

Si tratta di un accordo, seppur non vincolante, con finalità di natura economica; da qui il richiamo ad “uno spirito di mutuo rispetto, uguaglianza e giustizia, con modalità reciprocamente vantaggiose, nell’ottica di una rafforzata solidarietà globale”, con un richiamo al tradizionale ruolo dell’Italia quale terminale della Via della Seta marittima.

Non scontato anche il richiamo ai principi espressi nella Carta delle Nazioni Unite ed alla promozione di una crescita inclusiva e di uno sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

L’oggetto dell’accordo è il rafforzamento dei “rapporti politici, i legami economici e gli scambi diretti tra i due popoli, con un focus specifico al sostegno delle sinergie tra l’iniziativa “Belt and Road” e le priorità identificate nel Piano d’Investimenti per l’Europa e le Reti di Trasporto Trans-Europee, tenuto conto delle discussioni in corso in seno alla “Piattaforma di connettività UE-Cina”. L’obiettivo dichiarato è di rafforzare la collaborazione e promuovere la connettività regionale, alla luce dei principi sopra richiamati.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, i governi di Italia e Cina ti si adopereranno congiuntamente nell’ambito della Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture (AIIB), al fine di promuovere la connettività.

Una parte rilevante del documento è infatti riservata al tema di trasporti, logistica e infrastrutture, esprimendo una visione comune circa la necessità di migliorare il sistema dei trasporti in un’ottica di accessibilità, sicurezza, inclusione e sostenibilità. Si vogliono sviluppare sinergie tra l’iniziativa “Belt and Road”, il sistema italiano di trasporti ed infrastrutture – quali, ad esempio, strade, ferrovie, ponti, aviazione civile e porti- e le Reti di Trasporto Trans-europee (TEN-T).  Si vuole avviare una collaborazione al fine di facilitare lo sdoganamento delle merci, rafforzando la cooperazione per trovare soluzioni di trasporto sostenibile, sicuro e digitale, nonché nei relativi piani di investimento e finanziamento, con procedure di appalto aperte, trasparenti e non discriminatorie.

Si afferma la comune volontà di favorire un sistema commerciale e di investimenti libero ed aperto, contrastare squilibri macroeconomici eccessivi e opporsi all’unilateralismo e al protezionismo; ciò anche attraverso la messa in opera di un level playing field ed il rispetto per i diritti di proprietà intellettuale.

Verrà istituito un organismo di “Dialogo Italia-Cina “a livello finanziario tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana ed il Ministero delle Finanze della Repubblica Popolare Cinese, per rafforzare la comunicazione ed il coordinamento bilaterali in tema di politiche fiscali, finanziarie e di riforme strutturali, al fine di creare un ambiente favorevole alla cooperazione economica e finanziaria.

Il governi cercheranno di ampliare gli scambi interpersonali, sviluppare la rete di città gemellate, valorizzare il Forum Culturale Italia-Cina per la realizzazione dei progetti di gemellaggio tra siti italiani e cinesi registrati dall’UNESCO quali patrimoni dell’umanità, promuovendo forme di collaborazione sui temi dell’istruzione, della cultura, della scienza, dell’innovazione, della salute, del turismo e della previdenza pubblica.

Lo sviluppo della connettività dovrà seguire approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente, promuovendo attivamente il processo di transizione globale verso lo sviluppo verde, a bassa emissione di carbonio e l’economia circolare. Il Ministero dell’Ambiente italiano parteciperà attivamente alla Coalizione Internazionale per lo Sviluppo Verde nell’ambito dell’iniziativa “Belt and Road”, avviata dal Ministero dell’Ambiente cinese e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).

Sono state anche individuate le modalità di collaborazione tra Italia e Cina:

  • scambi di visite ad alto livello;
  • esplorare la possibilità di avviare programmi-pilota di collaborazione in settori chiave.

Saranno seguiti principi di mercato, promuovendo la collaborazione tra capitale pubblico e privato.

E’ stabilito a chiare lettere che il Memorandum “non costituisce un accordo internazionale da cui possano derivare diritti ed obblighi di diritto internazionale. Nessuna delle disposizioni del presente Memorandum deve essere interpretata ed applicata come un obbligo giuridico o finanziario o impegno per le Parti”.

In conclusione, si tratta di un lungo elenco di obiettivi ambiziosi da tentare di raggiungere nel prossimo lustro. Infatti, il Memorandum rimarrà valido per un periodo di cinque anni e sarà automaticamente prorogato di cinque anni in cinque salvo disdetta con tre mesi di preavviso.

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