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Nuove linee guida 3/2019 in tema di videosorveglianza

Con la recente pubblicazione delle nuove linee guida 3/2019 in tema di videosorveglianza, l’EDPB – il Comitato europeo per la protezione dei dati personali – ha fornito utili precisazioni in merito alla valutazione del legittimo interesse e alla tutela del diritto di accesso.

In particolare, il Comitato raccomanda ai titolari del trattamento di:

(i)          tenere prova e documentazione degli eventi che hanno giustificato l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza – ad esempio danni subiti, perdite economiche patite, modalità degli eventi pregiudizievoli;

(ii)        valutare sistematicamente l’effettiva sussistenza di un legittimo interesse, accertandosi se sia ancora valido o meno, sulla base di eventuali mutamenti che potrebbero aver reso inidonea tale condizione di liceità del trattamento;

(iii)       nel rispetto del principio di minimizzazione, valutare periodicamente l’effettiva necessità della videosorveglianza, da intendersi sempre come rimedio ultimo, valutando quindi se siano o meno possibili altri mezzi meno invasivi per raggiungere la finalità desiderata;

(iv)       non considerare la presenza del cartello un giustificativo per legittimare la videosorveglianza, intendendolo come un modo per creare negli interessati l’aspettativa di esserne soggetti, in quanto la sua predisposizione a nulla rileva ai fini della sussistenza di un legittimo interesse.

Da ultimo, il Comitato chiarisce che i titolari devono assicurarsi di adottare tutte le misure tecniche necessarie per garantire all’interessato l’esercizio del diritto di accesso senza pregiudicare i diritti dei terzi, le cui immagini non dovranno essere oggetto di trasmissione e  suggerendo, a tal proposito, l’utilizzo della tecnica di scrambling.

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