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Commissione europea e finanza sostenibile: piccoli passi avanti

L’ESMA – European Securities and Markets Authority ha pubblicato e trasmesso alla Commissione, il suo technical advice sull’integrazione dei criteri ESG – Environmental, Social e Governance all’interno della Mifid II[1].

La Commissione vuole rendere concreto il suo impegno in tema di “finanza sostenibile” integrando la Direttiva che disciplina l’attività degli intermediari finanziari.

Infatti, se da un lato l’offerta di veicoli di investimento sostenibili si è sviluppata spontaneamente, non si può dire lo stesso per l’attività degli intermediari finanziari che collocano e/o raccomandano tali prodotti sul mercato o investono per conto della propria clientela.

L’intento della Commissione è quello di rendere chiaro agli operatori economici e investitori quali attività economiche sono considerate sostenibili, in modo che possano tenerne conto nelle decisioni di investimento.

Il concetto di finanza sostenibile è da tempo al centro del progetto europeo. A seguito dell’adozione nel 2016 dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile la Commissione ha adottato[2]  una serie di misure sul tema. Queste misure includono proposte volte a stabilire una tassonomia comune a tutto il mercato europeo per stabilire se un’attività economica è ecosostenibile; migliorare gli obblighi di informazione sul modo in cui gli investitori istituzionali integrano i fattori ESG nella loro valutazione dei rischi; creare una nuova categoria di parametri di riferimento che possano aiutare gli investitori a comparare l’impatto ambientale (carbon footprint) del loro investimento.

[1] Direttiva 2014/65/UE https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32014L0065&from=IT

[2] COM/2018/097 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:52018DC0097&from=EN

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