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2014 Adlaw Annual Conference: il sistema autodisciplinare

 

2014 Adlaw International Annual Conference: “Advertising and marketing without borders”

Il 12 settembre 2014, a Lisbona, si è tenuto il meeting annuale di Adlaw International, una associazione internazionale che raggruppa gli studi legali leader in diritto della pubblicità e della comunicazione, provenienti dai maggiori paesi europei ed extraeuropei, di cui lo Studio R&P Legal è membro per l’Italia.
La conferenza, dal titolo “Advertising and marketing without borders”, si è focalizzata sul sistema autodisciplinare e sulla importanza di ottenere il rispetto di tale disciplina da parte degli operatori del web, eliminando ogni barriera geografica.
Relatori del calibro di Riccardo Monteiro, presidente di Havas, uno dei principali gruppi mondiali di comunicazione e di marketing, Oliver Gray, Direttore Generale di EASA (European Advertising Standars Alliance), Mario Barbosa, Presidente dell’Istituto di autodisciplina portoghese (ICAP) e vari membri di AdLaw, si sono confrontati tra loro analizzando le diverse realtà autodisciplinari di stampo nazionale e provando a delineare una soluzione per imporre l’applicazione di tali regole al mondo del web.
Il tema è stato introdotto dal dr. Monteiro che, quale operatore di settore, ha descritto i principi generali su cui si fonda il sistema autodisciplinare portoghese, del tutto assimilabili a quelli italiani, per poi affermare che l’applicazione di tali principi da parte degli operatori del web dovrebbe avvenire su base volontaria, in quanto rappresenterebbe un’opportunità unica per mantenere alta la reputazione del proprio marchio e conservare  il rapporto di fiducia con i clienti finali, che sono i giudici ultimi della veridicità e correttezza dei messaggi pubblicitari. A supporto di tale tesi, il dr. Monteiro ha mostrato un filmato diffuso in rete in cui si promuoveva una videocamera mostrando la qualità delle immagini che si potevano ottenere usando il prodotto, in cui, per uno “sfortunato” gioco di riflessi, si poteva chiaramente notare che il video non era stato girato con il prodotto pubblicizzato ma con una videocamera di tipo professionale; a seguire, mostrava i commenti degli utenti sul filmato che screditavano totalmente l’inserzionista.
Mario Barbosa, dal canto suo, ha descritto in maniera dettagliata l’istituto di autodisciplina portoghese, evidenziando il sempre crescente numero di associati e l’aumento di notorietà di tale sistema presso il pubblico. Oliver Gray ha spiegato il ruolo dell’EASA nell’Unione Europea, in termini di sviluppo e maggiore riconoscimento dei sistemi  autodisciplinari a livello europeo.
Nel corso della tavola rotonda, Mario Borbosa, Oliver Gray e alcuni membri di Adlaw, provenienti da UK, Italia, Svezia, Svizzera e Canada, hanno analizzato le differenze tra i sistemi autodisciplinari nazionali: nel Sud Europa, in particolare, è emerso come l’autodisciplina costituisca una valida alternativa alla magistratura ordinaria, in quanto, pur avendo costi più elevati, risulta di gran lunga più tempestiva ed affidabile. Nel Nord Europa e in Canada, invece, che sono paesi con un sistema giudiziario ordinario più efficiente, l’aspetto di maggior interesse è rappresentato dal livello di specialità dei giudici autodisciplinari.
Ulteriore aspetto degno di nota è costituito dalla tipologia dei ricorrenti che, mentre in Svezia, UK e Canada è rappresentato essenzialmente da consumatori, in altri, come l’Italia e il Portogallo, è costituito per la maggioranza da aziende.
Sotto il profilo della necessità di rendere efficace il sistema autodisciplinare alla rete, l’avv. Rossotto ha rilevato l’inadeguatezza di una decisione nazionale a bloccare la diffusione di un messaggio illecito veicolato on line ed ha evidenziato l’opportunità di delineare una soluzione di tipo sovranazionale. L’idea, in altri termini, sarebbe quella di creare una procedura cross-border che renda efficace – in tempi brevi – la decisione di un istituto di autodisciplina nazionale anche in tutti gli altri paesi in cui il messaggio scorretto viene diffuso.
La proposta è stata ben accolta dagli altri relatori e, in generale, da AdLaw. Nei prossimi mesi, infatti, alcuni membri di tale associazione incontreranno il presidente Oliver Gray dell’EASA per approfondire la questione e, in presenza dei presupposti, iniziare a predisporre un documento di lavoro comune.

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