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Via libera del Garante Privacy ai servizi online per aggiornare i familiari sui pazienti in pronto soccorso

di Chiara Agostini e Luisa Bellisario

A conclusione di un’attenta istruttoria che aveva causato la sospensione del servizio, il Garante Privacy, nella newsletter pubblicata il 6 aprile, ha reso noto il proprio nulla osta all’interessante progetto avviato lo scorso anno da una Asl.

Il progetto:

Nello specifico, il servizio attivato dall’azienda sanitaria prevede che il paziente, al termine del triage, possa autorizzare l’invio di un link ad un proprio familiare, che consenta a tale soggetto di aver accesso ad alcune informazioni sullo stato del paziente, quali le procedure di cura effettuate, i tempi di attesa, le dimissioni e l’eventuale trasferimento in reparti di degenza.

Tali informazioni, accessibili per le 48 ore successive alla dimissione dal pronto soccorso, non riguardano dati diagnostici o anagrafici del paziente, ma si limitano a riportare il codice di accettazione e l’elenco cronologico delle visite e degli esami effettuati.

L’istruttoria:

Nel corso del procedimento, il Garante privacy aveva evidenziato alcune criticità riguardanti le valutazioni dell’azienda sanitaria circa la necessità e proporzionalità dei trattamenti effettuati rispetto alle finalità perseguite, la tipologia di informazioni visualizzabili tramite il link, nonché il contenuto dell’informativa e del form del consenso per l’adesione al servizio.

Le citate rimostranze hanno portato l’azienda sanitaria ad effettuare una nuova valutazione di impatto e diverse modifiche al progetto; alcune delle correzioni particolarmente apprezzate dal Garante privacy riguardano:

  • l’esclusione dal presente servizio di determinate tipologie di accessi al pronto soccorso, quali i casi particolarmente gravi, ovvero quelli derivanti da episodi di violenza;
  • la scelta di non indicare dettagliatamente la tipologia di visita effettuata dal paziente in pronto soccorso.

La positiva conclusione di questo procedimento è rilevante soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria in corso e delle criticità che essa ha provocato nella gestione del pronto soccorso; l’implementazione diffusa di progetti di questo tenore, infatti, renderebbe maggiormente agevole la pronta informazione dei familiari sullo stato di salute dei pazienti ricoverati.

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