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Il settore cargo aereo nell’emergenza Covid-19: criticità e prospettive di un servizio di interesse generale

Nel settore del trasporto aereo l’emergenza Covid-19 ha avuto un impatto significativo non solo in relazione al traffico passeggeri – ormai di fatto inesistente o consentito solo per servizi essenziali – ma anche sullo sviluppo del cargo, pur non investito direttamente da provvedimenti governativi restrittivi.

La sospensione dei voli passeggeri ha infatti portato a una forte contrazione dei traffici c.d. belly (che utilizzano le stive degli aeromobili adibiti al trasporto passeggeri) ma ha inevitabilmente influito sullo sviluppo degli aeromobili full freight, considerato che molte compagnie hanno dovuto ripianificare orari e rotte, con l’esigenza di garantire l’adeguata protezione degli equipaggi.

I dati diffusi dalla IATA evidenziano che il traffico cargo ha registrato già a gennaio 2020 (prima che l’emergenza Covid 19 sviluppasse i sui pieni effetti) una significativa contrazione pari al 3,3% rispetto al primo mese del 2019, segnando il decimo mese consecutivo di calo dei volumi di merci anno su anno. La prospettiva dell’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina – sicuramente positiva per il settore e che aveva generato previsioni più ottimistiche per l’anno in corso -è stata in poco tempo superata dallo sviluppo epidemico che ha gravemente inciso sulle catene di approvvigionamento globali.

Tuttavia, dopo la scossa iniziale che l’emergenza sanitaria ha determinato, molte compagnie stanno concentrando sforzi significativi su uno sviluppo del settore cargo che possa dar seguito alla progressiva ripresa della produzione cinese e che possa rispondere alle crescenti esigenze di approvvigionamento di materiale sanitario su scala mondiale. Questo avviene sia attraverso una parziale riconversione degli aeromobili adibiti al trasporto passeggeri (che, senza subire modifiche strutturali, riprendono a volare trasportando solo merce nelle stive) sia attraverso una più intensa programmazione dei voli cargo tradizionali.

La scelta di utilizzare per le merci gli aeromobili adibiti al trasporto passeggeri (si consideri che già in passato, prima dell’emergenza sanitaria, circa la metà del trasporto aereo di merci avveniva utilizzando le stive degli aeromobili passeggeri) può infatti risultare comunque sostenibile dal punto di vista economico, soprattutto per le tratte a corto raggio, nonostante la ridotta capacità di carico che tali aeromobili hanno, per una serie di fattori: i costi decisamente ridotti (gli equipaggi consistono solo nel comandante e nel secondo pilota); la previsione di un aumento delle tariffe del trasporto aereo di merci, causato dalla prevista ripresa cinese e dalla carenza di aerei full freight; l’opportunità di tenere in movimento una flotta che maturerebbe costi significativi (in termini di spazi, manutenzioni straordinarie ecc.) se del tutto inutilizzata.

Recentemente la Commissione Europea ha preso atto della crisi complessiva del settore cargo e di come la stessa sia stata particolarmente evidente in Italia, nei cui aeroporti si sono verificati cali significativi di capacità, analogamente riscontrati in Asia e Nord America. Cali di capacità che sono stati spesso conseguenza delle restrizioni e delle misure governative di contenimento relative sia ai voli che al personale.

Tuttavia, il cargo aereo rappresenta un settore cruciale con finalità di interesse generale, sia da un punto di vista economico, considerato che dalla fine di marzo il mercato cinese dovrebbe riprendere la piena produzione, sia, e soprattutto, per consentire un adeguato ed efficace contrasto all’emergenza sanitaria in corso, garantendo un rapido approvvigionamento di beni essenziali, farmaci, prodotti medicali e forniture sanitarie.

In altre parole, il cargo aereo è l’unico in grado di garantire un servizio efficace per prodotti time sensitive e/o di particolare importanza in questa fase emergenziale.

La Commissione sottolinea, quindi, che le misure di contenimento predisposte per l’emergenza Covid 19 attengono (e devono pertanto limitarsi) solo al trasferimento e alla movimentazione di passeggeri, ma nessuna restrizione è giustificata sulla movimentazione degli aeromobili e delle merci trasportate.

Qualunque tipo di restrizione in questo senso sarebbe ingiustificata e in contrasto con quanto previsto dall’art. 21 del Reg. (EU) n. 1008/2008 (recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità), secondo cui le eventuali limitazioni da parte di un singolo Stato ai diritti di traffico per far fronte a situazioni di emergenza, devono sempre rispettare i principi di proporzionalità e trasparenza e devono necessariamente basarsi su criteri obiettivi e non discriminatori.

Considerata, pertanto, l’importanza strategica del cargo aereo in questa fase e, in particolare, per consentire l’approvvigionamento di materiale sanitario essenziale per combattere la pandemia in corso, la Commissione ha formalmente invitato tutti gli Stati Membri ad implementare adeguate misure operative per facilitare il trasporto aereo di merci e ridurne i costi aggiuntivi. Nello specifico, si segnalano tra le linee guida pubblicate le seguenti prescrizioni:

  • per trasporti provenienti da paesi extra UE, concedere senza ritardi tutte le previste autorizzazioni e i necessari permessi, compresi diritti di traffico straordinari per trasporto merci, anche con l’utilizzo di aeromobili passeggeri;
  • rimuovere temporaneamente tutte le restrizioni previste in relazione agli slot aeroportuali per il trasporto di materiale sanitario;
  • facilitare l’utilizzo di aeromobili passeggeri per il trasporto merci;
  • considerare l’equipaggio coinvolto nel trasporto merci e il personale di handling come personale necessario in tutti i casi di lockdown;
  • escludere qualunque tipo di restrizione alla movimentazione per il personale asintomatico coinvolto nelle operazioni di trasporto aereo.

Viene infine dato atto che – come stabilito nella dichiarazione congiunta del 20 marzo 2020 della European Competition Network – le autorità garanti della concorrenza dei singoli Stati Membri “non interverranno attivamente contro le misure temporanee e necessarie messe in atto per evitare carenze di approvvigionamento”. Pur precisando in ogni caso che tali autorità non esiteranno ad intervenire nel caso in cui gli operatori del settore dovessero attuare cartelli o abusi di posizione dominante in contrasto con il Trattato istitutivo dell’Unione Europea.

In definitiva, il quadro complessivo sopracitato indica come il settore del cargo aereo abbia tutte le possibilità di giocare un ruolo importante nell’auspicato rilancio economico post emergenziale e debba sin da subito essere tutelato come servizio di interesse generale in grado di garantire gli efficaci strumenti di contrasto alla dichiarata pandemia globale.

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