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DUE DILIGENCE ESG SULLA SUPPLY CHAIN – PASSI AVANTI VERSO UN OBBLIGO COMUNITARIO

La Commissione Europea ha pubblicato un importante report intitolato “Study on due diligence requirements through the supply chain” da cui emerge un significativo sforzo comunitario per l’identificazione, la prevenzione e la mitigazione degli impatti negativi prodotti dall’impresa.

Partendo da sondaggi, interviste e case studies, lo studio analizza numerose best practices in tema di due diligence condotte dalle imprese per poi proseguire con la disamina dell’attuale panorama normativo di soft law e hard law a livello europeo e nazionale su cui fondare, nel prossimo futuro, possibili iniziative legislative comunitarie.

Oggetto della due diligence è la relazione tra Business e Human Rights secondo la formula, ormai consolidata, degli UN Guiding Principles incentrata sullo svolgimento dell’attività d’impresa secondo criteri di condotta responsabile, tipici delle metriche ESG, che tengano conto degli impatti su ambiente e clima, lavoratori, comunità e stakeholders.

In attesa di interventi regolamentari che istituiscano anche a livello comunitario obblighi conformi al duty of care britannico – se non un vero e proprio obbligo di vigilanza come previsto dalla legge francese 2017/399 – le pratiche volontarie di due diligence da parte delle imprese così come l’adozione di clausole contrattuali, codici di condotta e meccanismi di audit interno, rappresentano il principale strumento di compliance a principi di sostenibilità sempre più richiesti dal mercato.

La due diligence diviene, dunque, il fondamentale strumento con cui svolgere correttamente e responsabilmente la propria attività d’impresa innescando l’adozione di buone pratiche lungo l’intera catena di fornitura e divenendo elemento qualificante e distintivo rispetto ai competitors.

La crescente richiesta di adeguamento a standard di sostenibilità più elevati da parte investitori e consumatori rappresenta, per le imprese, non solo uno strumento per scongiurare la violazione di obblighi giuridici ed il conseguente impatto reputazionale, ma anche una vera e propria opportunità in ottica di maggior competitività ed efficienza.

L’interesse della Commissione Europea per il tema della due diligence fa presupporre l’adozione di future misure a livello comunitario che rendano obbligatori, o quantomeno omogenei, gli strumenti di compliance agli UN Guiding Principles on Business and Human Rights da parte delle imprese.

In questa fase transitoria è comunque auspicabile che le imprese inizino a cogliere gli spunti emersi dal report pubblicato dalla Commissione e con essi l’opportunità di migliorare il proprio modello di business applicando standard sempre più elevati di sostenibilità all’intera supply chain.

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