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Punibilità esclusa solo se nella transazione fiscale vi è chiarezza nella imputazione dei pagamenti

Con la sentenza n. 40217 depositata il 10 settembre, la Corte di Cassazione ha chiarito che, ai fini del riconoscimento della causa di non punibilità prevista dall’art. 13 D.Lgs. 74/2000, è indispensabile la corretta imputazione del tributo pagato con la singola rata, affinché risulti chiaramente che si tratta del medesimo tributo oggetto del procedimento penale.

Nel caso all’esame della Corte, il contribuente, imputato per omesso versamento dell’IVA (art. 10 ter D.Lgs. 74/2000), aveva infatti concluso con l’Amministrazione Finanziaria una transazione fiscale, che riguardava plurimi tributi e plurime annualità. Sulla base di tale transazione, l’imputato aveva pagato le prime quattro rate, versando al Fisco una somma complessivamente più elevata rispetto a quella oggetto del procedimento penale. La Cassazione, tuttavia, ha rigettato il motivo di ricorso con il quale l’imputato invocava il riconoscimento di detta causa di non punibilità, ritenendo che, in presenza di una transazione fiscale contemplante un’obbligazione al pagamento di più imposte, in mancanza di criteri di imputazione delle varie rate, non è sufficiente il mero versamento di alcune di esse, se non vi sono elementi o criteri per imputare detto pagamento proprio all’imposta oggetto della contestazione del reato addebitato al ricorrente.

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