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Update | Applicazione del diritto della concorrenza nella fashion industry: focus sulle recenti ispezioni della Commissi...

1. Il focus della Commissione (“Commissione”) sul settore della moda, il recente dawn raid della Commissione

Il 18 aprile 2023 la Commissione ha avviato dei procedimenti di indagine in numerose società attive nel settore del fashion industry situate in diversi Stati Membri.

Le ispezioni si sono svolte, parallelamente, sia presso le sedi di alcune società, attraverso i c.d. dawn raid (i.e. ispezioni a sorpresa), sia attraverso la richiesta formale di informazioni ad altre società, tutte operanti nel medesimo settore della moda.

La Commissione ha addotto, come motivi alla base di tali ispezioni, la possibile violazione, da parte delle società coinvolte, delle norme antitrust dell’UE che vietano i cartelli e le pratiche commerciali scorrette, comprese alcune restrizioni orizzontali e verticali, di cui all’articolo 101 del TFUE.

I recenti procedimenti saranno presumibilmente anche l’occasione per una prima applicazione/interpretazione della recente normativa introdotta con il Regolamento (UE) 2022/720 di esenzione per gli accordi verticali (c.d. VBER – Vertical Block Esemption Regulation), e delle Linee Guida sugli accordi verticali della Commissione, con cui si è riadattata la zona di sicurezza c.d. safe harbour offerta dalla precedente versione del Regolamento VBER.

Nel comunicato stampa diffuso dalla Commissione Europea si specifica, che le ispezioni intraprese e le richieste formali di informazioni inviate alle società oggetto dell’indagine non determinano la colpevolezza delle stesse di aver tenuto comportamenti anticoncorrenziali, né pregiudica l’esito delle indagini stesse.

I funzionari della Commissione Europea hanno svolto i dawn raids accompagnati dai funzionari delle competenti autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati Membri in cui sono state effettuate le ispezioni.

2. Profili normativi e individuazione dei poteri della Commissione

Nel caso in cui la Commissione sospetti la violazione della normativa antitrust, può compiere indagini in specifici settori dell’economia nell’ambito delle quali può richiedere informazioni o eseguire ispezioni presso le sedi delle imprese e associazioni di categoria operanti sul mercato di riferimento.

I poteri della Commissione nell’applicare le regole della concorrenza sono individuati e disciplinati dal Regolamento (CE) 1/2003.

A tale riguardo, particolare attenzione deve essere prestata alla fase di richiesta di informazioni, che può essere effettuata ai sensi dell’art. 18 suddetto Regolamento mediante:

  • semplice domanda di informazioni, nel qual caso vengono comunicati l’oggetto e lo scopo della domanda, la base giuridica su cui si fonda e il termine entro cui rispondere, con l’avvertimento che la manca, parziale o tardiva risposta può comportare l’irrogazione di una sanzione per mancata collaborazione;
  • decisione, che presenta i medesimi elementi della ‘semplice domanda di informazioni’ con l’unica distinzione che la mancata, parziale o tardiva risposta può comportare l’irrogazione sia di una sanzione per mancata collaborazione sia di una penalità di mora per ogni giorno di ritardo nel fornire le informazioni richieste.

In aggiunta alla richiesta di informazioni, la Commissione può compiere ispezioni a sorpresa (c.d. dawn raid) in cui può compiere determinate attività puntualmente individuate dall’art. 20 Reg. 1/2003, in sintesi:

  • accedere ai locali dell’impresa
  • esaminare i libri e qualsiasi documento dell’impresa;
  • estrarre copie di qualsiasi documento dell’impresa;
  • apporre sigilli a tutti i locali, libri e documenti dell’impresa per l’intera durata dell’ispezione.

Alla luce di quanto sopra, è importante che le imprese predispongano policy interne volte a rendere pienamente edotti i propri dipendenti:

  • delle best practice di settore da seguire nel corso di eventuali dawn raid;
  • delle best practice di settore su come rispondere ai questionari inviati dalla Commissione Europea/AGCM.

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