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Update | L’Italia recepisce la Direttiva UE in tema di whistleblowing: il significato di questa novità

Il 15 marzo scorso l’Italia ha recepito la Direttiva UE in tema di whistleblowing: il significato di questa novità è che dal 15 luglio 2023 – o, per i soggetti privati che nell’ultimo anno hanno impiegato una media inferiore di 250 dipendenti, dal 17 dicembre 2023 – moltissime organizzazioni dovranno adottare presidi specifici per tutelare coloro che segnalano una serie di violazioni commesse all’interno delle organizzazioni stesse.

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Il significato del termine “Whistleblowing”, infatti, è proprio questo: la segnalazione di illeciti, all’interno di un’organizzazione pubblica o privata, fatta da un dipendente dell’organizzazione stessa nell’interesse generale. Il dipendente viene a conoscenza degli illeciti in ragione del rapporto di lavoro.

Un team di professionisti RPLT ha preparato un documento – CLICCA QUI per scaricare il PDF – che spiega che cosa cambia con l’adozione della direttiva, e quali practice possono (o devono) adottare i soggetti pubblici e privati per adeguarsi.

In particolare:

  • Quali “violazioni” da parte delle organizzazioni rientrano nella definizione di whistleblowing?
  • A quali enti, precisamente, si applica la nuova disciplina?
  • A quali soggetti si applicano le misure di protezione a tutela del segnalante, cioè chi compie l’azione di whistleblowing?
  • Quali canali “interni” ed “esterni” adottare per le segnalazioni?

Le risposte nel documento RPLT. CLICCA QUI per scaricarlo.

 

 

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